Questa settimana un’intervista speciale: una religiosa, monaca di clausura. Mi ha concesso l’opportunità di porgerle alcune domande sulla sua scelta di vita. Per ovvii motivi ne rispetto l’anonimato.
Nome: L.
A quanti anni sei entrata in convento?
Sono entrata in età già adulta, a 31 anni e vivo in monastero da 25 anni.
Ti ricordi il preciso momento in cui in te è scattata la consapevolezza di una chiamata vocazionale?
Sì certo, avevo 14 anni e mi trovavo in ritiro con il mio gruppo parrocchiale …quando all’improvviso ho percepito un’ idea nuova e per me strana…cioè che nel mio futuro sarei diventata suora.
Questa idea però mi ha disturbato perché era in contrasto con i miei personali progetti di vita…studio, lavoro…famiglia!
Quindi la tua scelta vocazionale ha seguito un iter, un percorso di crescita e riflessione?
Naturalmente , ero molto giovane e dovevo studiare…ho continuate a frequentare il mio gruppo e la mia fede è maturata attraverso diverse tappe, soprattutto con la preghiera e l’aiuto di un sacerdote incontrato mentre frequentavo la facoltà di Lettere all’Università . Il sacerdote nel tempo è diventato il mio padre spirituale.
Immagino che questa figura ti abbia fatto da guida e semplificato la scelta..
Sì, direi che è stato fondamentale, attraverso la sua totale disponibilità nell’ascoltarmi e anche la sua pazienza…perché io ero molto timida e confusa e avevo molte resistenze…Non avevo un’idea positiva della vita consacrata!.
Cosa è intervenuto perché scattasse la tua decisione definitiva di consacrarti?
E` stata la consapevolezza che i miei progetti personali (compresa la possibilità di un mio serio fidanzamento) e una brillante carriera nell’insegnamento (mi avevano offerto una cattedra), non corrispondevano più ai desideri profondi del mio cuore, perché sentivo una forte attrazione per le cose di Dio.
Come ha reagito la tua famiglia alla comunicazione della tua decisione? L’hai preparata o è avvenuta all’improvviso?
È stata un comunicazione veloce in quanto ero adulta e non volevo più aspettare. La reazione della mia famiglia è stata molto positiva e rispettosa della mia scelta.
C’`e un aspetto della vita secolare prima della tua entrata in convento che ti manca o dal quale hai fatto più fatica a staccarti?
Sì, un po’ mi è venuta a mancare la lettura , anche se in monastero leggiamo molte pubblicazioni di stampo spirituale. A volte mi manca il poter leggere un romanzo o l’assaporare delle bellezze artistiche e culturali.
Puoi descrivere una giornata tipo della vita monastica?
Sveglia alle 5.00 del mattino. Alle 5.30 in Chiesa per l’ufficio delle letture, la meditazione, le lodi e la Santa Messa. Alle 8.30 si fa colazione e poi piccola pausa personale. Alle 9.00 ogni monaca si reca al proprio lavoro. La giornata è scandita da altri 4 momenti di preghiera comunitaria (h 12.00, h. 14.00, h. 17.00 e h. 20.30). Si pranza alle h 12. 45, quindi riassetto della cucina e dopo le 14.00 pausa di riposo in camera (per chi lo desidera).
Nel pomeriggio si lavora o si studia o si formano le postulanti e le novizie. Dopo il vespro delle 17.00 e la preghiera personale della Letio Divina si cena alle 19.00. La giornata termina con un momento di incontro e condivisione fraterna. Si conclude con la compieta delle 20. 30 e dopo ci si ritira nelle proprie camere. La nostra giornata è caratterizzata da un clima di silenzio, che non impedisce una sana comunicazione tra le consorelle.
Se tu dovessi racchiudere in una frase il senso della tua scelta religiosa per testimoniarlo ad una giovane che sta maturando la sua vocazione…cosa le diresti?
Le direi che davanti ad una scelta importante mettendo sulla bilancia Dio e le altre cose, Dio vale di più e comunque la vita è un rischio, vale la pena di fidarsi e non rimanere parcheggiati pensando che i nostri problemi si risolveranno da soli. Bisogna buttarsi, impegnarsi e soprattutto non avere paura!
Segui le vicende del mondo esterno e in che modo?
Certo, leggo il quotidiano .
Secondo te quali sono le piaghe maggiori della società attuale?
Penso che stiamo andando incontro ad una società caratterizzata da grande solitudine e individualismo.
So che per qualche anno hai insegnato ai bambini della scuola primaria…Alla luce della tua esperienza che consiglio daresti ai genitori per educare in modo equilibrato i figli?
Innanzi tutto il bambino deve sentire l’amore del genitore senza l’assillo dell’ansia della prestazione. Inoltre è fondamentale trasmettere i valori della solidarietà, onestà e l’amore per la ricerca della veri
Se potessi invitare a cena un personaggio del passato, chi inviteresti ?
Mi piacerebbe invitare la fondatrice della mia comunità, morta negli anni 60.
Cosa le chiederesti?
Quali sono i valori fondamentali da riproporre oggi nella vita religiosa.
Qual è Il difetto con cui lotti quotidianamente?
La stanchezza fisica che può debordare nel nervosismo.
L’aspetto di te stessa che apprezzi maggiormente…
Mi piace ascoltare gli altri e conoscere esperienze diverse.
Grazie mamma per….
La capacità di intuire sempre i miei bisogni!
Grazie papà per…
Quando ero piccolissima mio padre mi ha insegnato le preghiere, nonostante lui non fosse un assiduo praticante.
La domanda che avresti voluto sentirti fare..
Nessuna, sono soddisfatta di quelle che mi hai fatto.
Grazie e buona vita nel Signore!